Traffici in crescita e nuove opere: “Uno scalo sempre più aperto alla città”
A colloquio con Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico Meridionale. Tra numeri raggiunti, opere in corso di realizzazione e progetti, le prospettive dello scalo barese: “Sarebbe bello mostrare ai cittadini il porto industriale e il cantiere di Marisabella”
Un traffico merci in costante crescita, che nel 2022 ha raggiunto cifre da record, con 8,5 milioni di tonnellate movimentate; il flusso dei passeggeri che nello stesso anno, dopo il periodo segnato dalla pandemia, ha finalmente ripreso quota. E ancora, gli interventi avviati o in partenza, dal grande cantiere di Marisabella alla nuova stazione marittima dedicata alla crocieristica, al progetto per l’approdo turistico a San Cataldo. Numeri e trasformazioni importanti, per il porto di Bari. A raccontare a Baritoday risultati raggiunti e prospettive future per lo scalo, è il presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi.
Presidente, partiamo dai numeri del 2022
“Il 2022 per Bari è stato un anno da record per quanto riguarda la movimentazione delle merci. Abbiamo superato gli otto milioni e mezzo di tonnellate di merci movimentate. In cinque anni abbiamo guadagnato circa 3 milioni di tonnellate. Si tratta di un dato molto significativo per un porto che comunque subisce parecchie limitazioni, perché gli spazi di cui ha bisogno non sono ancora del tutto fruibili”.
Come si è arrivati a questo risultato?
“Abbiamo investito in infrastrutture, e abbiamo anche cercato di posizionare il porto. Pensavamo che questo porto fosse adatto a intercettare ciò che si chiama ‘Short Sea Shipping’, ovvero navigazioni di corto raggio. Il traffico che arriva qui è generalmente un traffico di rinfusiere, di mezzi, di general cargo, ma di corto raggio. Arrivano anche delle portacontainer, ma piccole. Così abbiamo cercato, nonostante le limitazioni dell’infrastruttura, di ottimizzarla al meglio, con la tecnologia, con la digitalizzazione, con gli accordi con le Dogane per gestire meglio i controlli. Tutto questo ha creato un incremento dei traffici. E poi ci sono anche i corridoi che si stanno sviluppando, a cui noi come porto di Bari abbiamo dato uno sbocco: penso ad esempio al cosiddetto corridoio 8”.
Per quanto riguarda il traffico passeggeri, invece?
“Nella movimentazione dei passeggeri c’è stato un enorme aumento rispetto agli anni del Covid. Parliamo di circa un milione e mezzo di passeggeri, ma comunque rispetto al 2019 l’anno scorso ha ancora risentito di determinati effetti che derivavano dalla pandemia. Quindi è possibile che nel 2023 potremo ancora migliorare nei numeri. Ma dovremo anche tenere conto di un dato che riguarda le crociere. Nel 2023, infatti, avremo minori scali rispetto al 2022 per la crocieristica. Circa una trentina in meno, per il porto di Bari. Ma questa è una situazione che accomuna tutti i porti dell’Adriatico, e deriva da situazioni di mercato. Il Covid ha avuto degli effetti negativi sui bilanci di quelle società armatrici che hanno un business incentrato esclusivamente sulla crocieristica. I conti di queste compagnie sono stati completamente danneggiati, e alcune hanno ridotto il numero di navi oggi in servizio in Adriatico. Oggi c’è ancora l’onda lunga degli effetti economici della pandemia. E poi c’è anche un altro tema importante: l’Adriatico è molto attrattivo per la presenza di Venezia, ma nel momento in cui Venezia subisce delle limitazioni per quanto riguarda lo scalo, l’ormeggio delle navi, ne risentono tutti i porti dell’Adriatico. Intanto la nuova stagione è partita. Abbiamo sempre un’alta percentuale di navi del segmento luxury, e questo è molto positivo perché si tratta di crocieristi che hanno una grande capacità di spesa. Inoltre la nave rimane all’ormeggio più a lungo e questo favorisce una ricaduta economica sulla città”.
Negli ultimi anni sono state avviate anche iniziative per quanto riguarda la promozione del territorio e l’accoglienza dei passeggeri
“Da questo punto di vista collaboriamo molto con il Comune di Bari, con l’assessore Pierucci, e con PugliaPromozione, con cui abbiamo molti progetti. Con PugliaPromozione abbiamo un progetto che prevede l’apertura, durante la stagione crocieristica, dell’infopoint, quest’anno affidato a un’associazione che fa capo alle Pro Loco e che anima lo spazio anche con delle degustazioni di prodotti locali, è una forma di marketing territoriale”.
I grandi afflussi, in particolare in determinati periodo dell’anno come l’estate, in passato hanno determinato dei disagi. Cosa è stato fatto in questo senso?
“I grandi numeri possano creare qualche disagio, può accadere in qualunque infrastruttura. Negli anni però siamo riusciti a ridurli notevolmente perché abbiamo investito molto nelle infrastrutture. Abbiamo realizzato dei varchi dedicati sia ai passeggeri che alle auto, permettendo di velocizzare i controlli di frontiera, che poi sono quelli che possono determinare la creazione di ingorghi. Devo dire che nell’ultima stagione, rispetto alle precedenti, non abbiamo avuto significativi segnali di disagio. La strada è quella giusta. Ovviamente quando disporremo di Marisabella sarà molto più facile. Adesso abbiamo poche banchine molto addossate l’una sull’altra e questo favorisce chiaramente un effetto imbuto. Distribuendo meglio il traffico all’interno dell’ambito portuale ne beneficeranno tutti e soprattutto i passeggeri”.
Il cantiere di Marisabella. Il termine dei lavori resta fissato al 2025?
“Credo proprio di sì. I lavori stanno andando avanti e sono belli da vedere. In questi giorni leggevo che a Genova l’Autorità portuale, d’intesa con il Comune, ha aperto il porto commerciale ai cittadini, per mostrare loro anche le nuove opere realizzate, e l’iniziativa ha riscosso un grandissimo successo. Non nascondo che ci stiamo pensando anche noi. Vedere i luoghi di lavoro è una cosa molto bella. Certo per il cantiere di Marisabella ci sono delle questione di sicurezza, eppure mi piacerebbe portare i cittadini sul posto, far comprendere loro l’importanza di quest’opera., che ha anche molti detrattori, a torto o a ragione. Da sempre qualunque progresso porta con sè anche una dose di contestazioni, però sarebbe bello se i cittadini potessero vedere quello che si sta realizzando”.
Una delle ragioni del no riguardava proprio la scelta, a monte, di realizzare un’opera simile a Bari, e non piuttosto in altri porti, in un’ottica di sistema
“Porti ubicati a molti chilometri di distanza. E’ la nave che sceglie il porto, è quasi impossibile dire a una nave di scegliere un altro porto. C’è una scelta perché c’è un’esigenza: Bari ha un’importante zona industriale, spostare la logistica delle merci più lontano significherebbe un aumento dei costi per gli operatori, mentre noi abbiamo interesse che il nostro territorio sia dinamico e concorrenziale. La nostra è un’offerta che risponde a una domanda. Fin quando ci sarà una domanda di ormeggi nel porto di Bari, noi abbiamo il dovere di soddisfare questa domanda, perché diversamente il mondo economico ne soffrirebbe molto. Marisabella servirà per i traghetti Ro-Ro, che trasportano mezzi. Sono molto importanti, perché sostanzialmente sono dei ponti viaggianti. Abbiamo sul territorio tante piccole e medie imprese che muovono le merci su gomma, ma si tratta di una movimentazione molto impattante. Con questi traghetti creiamo un ‘ponte liquido’ che ci unisce con Venezia come con i Balcani, con la Turchia, e che permette di togliere camion dalle strade e farli arrivare direttamente a destinazione. Questa è una cosa molto importante, sostenuta dall’Unione Europea, che ha bisogno di infrastrutture e di spazi dedicati. Spostare il traffico dei rotabili a Marisabella ci consentirà di avere un porto più organico e organizzato”.
Dai lavori di Marisabella al progetto per il nuovo molo di San Cataldo
“Si tratta di un progetto in realtà già in fase avanzata. Con la Guardia costiera, che è destinataria del finanziamento, stiamo definendo gli ultimi aspetti tecnici. Concluso questo step potremo finalizzare il progetto, andare in conferenza dei servizi per acquisire tutti i pareri necessari e arrivare, forse entro la fine dell’anno, a far bandire la gara. Da quel momento in poi possiamo dichiarare la manifestazione di interesse per quanto riguarda la realizzazione dell’approdo turistico, che è collegato a quest’opera. Sarà un approdo pensato prevalentemente per imbarcazioni più grandi. Con questa opera cerchiamo di dare spazi per quella fascia di imbarcazioni da diporto che oggi non ha ormeggi”.
Altri progetti in cantiere?
“Abbiamo tanti lavori in corso. Ora stiamo per contrattualizzare i lavori per la nuova stazione marittima. A breve ci sarà la posa della prima pietra per questo nuovo terminal polifunzionale che sarà prevalentemente dedicato alle crocieristica. La gara è stata aggiudicata, stiamo per firmare il contratto e poi il cantiere potrà partire. Si sta lavorando anche nei seni di Ponente per realizzare un nuovo dente d’attracco, una sorta di banchina che ci permetterà di poter ormeggiare in sicurezza traghetti più grandi. Nel frattempo stiamo potenziando le stazioni marittime con nuovi varchi dedicati per il traffico Schengen, come avevamo già fatto per il traffico extra-Schengen. E’ un lavoro ad ampio raggio, che vede quasi tutte le aree del porto soggette a qualche forma di modernizzazione e riqualificazione”.
Quali obiettivi fisserebbe per il porto di Bari per il 2023?
Fonte: https://www.baritoday.it/attualita/porto-bari-sviluppo-traffico-merci-passeggeri-lavori.html