SIBARITIDE

Verso l’estate, fittare una casa al mare a Corigliano-Rossano costa una tombola

Soluzioni vicino al mare ma spesso piccolissime e senza condizionatore. Per il mese di agosto si superano i 2,5 mila euro spese della corrente escluse. Zero spiagge pubbliche attrezzate e strade colabrodo. Siamo forse fuori mercato?

 

Siamo fuori mercato. Affittare un appartamento in zona mare a Corigliano Rossano può raggiungere costi che davvero spingerebbero a scegliere “altri lidi”. In tutti i sensi. Perché a conti fatti sarebbe più economico, o quanto meno più proporzionato, imbarcare tutta la famiglia su un aereo e andare in qualche resort tutto incluso oltre confine che prendersi una casa luglio e agosto dalle nostre parti.

Il “turismo interno” della città unica. Intanto una piccola analisi su chi sceglie le nostre spiagge per trascorrere le vacanze estive. La fetta più grande è costituita da chi, pur avendo la prima casa nel centro storico o alla stazione, può contare anche su un appartamento sul lungomare e, dunque, senza troppi costi aggiuntivi – e mandando giù qualche rospo di troppo fatto di disservizi e disagi – nel periodo caldo “scende a mare” e trascorre buona parte delle proprie ferie in spiaggia. E poi, sempre a rinforzare il famoso turismo di ritorno, c’è chi si ritrova la casa della mamma o della zia, disabitata tutto l’anno, ma che nel periodo estivo torna a riaprire le sue finestre e a far risuonare nell’aria il tintinnio di stoviglie e il vociare di grandi e piccini.

C’è poi chi invece vive nell’entroterra o chi, “tornando”, una casa sul mare proprio non ce l’ha e per i motivi più svariati non va in ferie fuori città o se ci va resta all’interno di Corigliano-Rossano e vorrebbe affittarsi un appartamento per evitare di fare su e giù dalla costa alla parte alta del paese. A quel punto, però, più che l’affitto di un appartamento ormai vecchio, usato, cadente e a prezzi esorbitanti, sarebbe meglio valutare un investimento su una casa nuova, moderna ed efficiente capace di soddisfare tutti gli agi estivi, colmando comodamente il vuoto di servizi che c’è intorno. 

E poi, in una piccola – anzi piccolissima percentuale – ci sono loro: i turisti.

Parliamo di costi. Mediamente, fatta eccezione di soluzioni con giardino oppure con particolari confort che ovviamente incidono ulteriormente sul costo, un appartamento con i servizi primari, una matrimoniale e un terzo posto letto, che può trovare spazio in una stanzetta aggiuntiva ma anche in una zona living con divano letto, tocca senza problemi i due mila euro nel mese di luglio e i 2,5 per il mese di agosto. E non stiamo parlando né di nuove costruzioni né, molte volte, di appartamenti con aria condizionata. Si tratta di case senza dubbio in una buona posizione vicino al mare, ma con una struttura e delle dotazioni che di certo non giustificano il prezzo piuttosto salato. Qualora una famiglia, di zona oppure di fuori, decidesse di affittare un appartamento per una 15ina di giorni, arriverebbe a sborsare più di mille euro. Spese di corrente escluse, si intende. Per una stagione, e si parla dalla seconda metà di giugno a fine agosto, non si fatica a sfiorare i 5mila euro.

 

 

In molte zone di mare, più che la casa si pagano i servizi e la location. Ci sono località balneari dove effettivamente le case, seppur piccolissime, costano davvero molto. Il loro valore di mercato è il posto e tutti i servizi per il divertimento e per il turismo che quel Comune è in grado di offrire. Ebbene, quest’anno la Calabria ha portato a casa ben 19 bandiere verdi che stanno ad indicare le spiagge a portata di famiglia e dunque dei piccoli bagnanti. Corigliano Rossano è esclusa da questa fitta lista. Le nostre spiagge, fatta eccezione degli stabilimenti privati, non sono a misura dei più piccoli. Un capitolo a parte meriterebbe poi quello delle spiagge pubbliche attrezzate. Merita un capitolo a parte perché non esiste e invece, dal momento che è presente nella stragrande maggioranza dei litorali italiani, andrebbe scritto. Si tratta di spiagge – che insieme a quelle libere dovrebbe costituire il 40% dell’arenile balneabile di ogni Comune – date in concessione a un gestore privato che tuttavia ha l’obbligo di consentire il libero utilizzo del 50% dell’area. Gratuiti anche i servizi elementari a disposizione dei bagnanti: le docce, i bagni e naturalmente il salvataggio (da questo punto di vista c’è stata una fase sperimentale lo scorso anno che speriamo si consolidi ma che comunque rappresenta una percentuale minima rispetto al litorale). Insieme al famoso odore del mare, in estate, chi passeggia o chi si affaccia dalla sua seconda casa o da quella presa in affitto, non ha certo difficoltà a distinguere il profumo dello iodio dall’odore acre della spazzatura. Differenziata o meno, come le temperature si alzano e aumenta la densità abitativa sul lungomare, la puzza dei rifiuti invade l’area e diventa una compagnia costante. Per non parlare di quello delle fognature e di tutto ciò che fuoriesce da alcuni tombini nevralgici che puntualmente “eruttano” provocando fastidi e notevoli disagi. Non ultimo il manto stradale cosparso di buche e voragini capaci di offrire un’esperienza rally apparentemente gratuita ma che poi ti presenta il conto sulle gomme dell’auto. I costi sono davvero proporzionati ai servizi?

 

Fonte: https://ecodellojonio.it/articoli/attualita/2023/04/affitti-estivi-alle-stelle-in-cambio-di-profumo-di-fogna-e-spazzatura

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