BAIA MAGNOGRAECA ΣΥΝΕΝΤΕΥΞΕΙΣ

Intervista a Dr. D.Mazza, autore del “La Baia della Magna Graecia” (vid./fot.)

 

La baia della Magna Graecia”. Il libro che inquadra una prospettiva di crescita e speranza per l’area dell’Arco Jonico“.

 

M.G.N.: A giugno è stato pubblicato il libro “La Baia della Magna Graecia“. Quali tematiche vengono trattate nel progetto editoriale?

D.M.: Nel libro è messo nero su bianco l’opera di sensibilizzazione iniziata 4 anni fa dal Comitato Magna Graecia. Si propone la rimodulazione delle Aree Vaste calabresi, a saldo zero per lo Stato. Un concept progettuale che inquadra una nuova provincia con un doppio Capoluogo: Crotone a sud Corigliano-Rossano a nord. Quanto detto per combattere gli scriteriati equilibri centralisti che vedono la Calabria, storicamente, suddivisa a tre teste: quelle dei Capoluoghi Storici, CS, CZ, RC. Vieppiù, si prospetta la costituzione di un’Area Metropolitana, interregionale e policentrica, calabro-appulo-lucana. Nel dettaglio vengono analizzati tutti i processi di natura amministrativa che dovranno caratterizzare i prossimi anni, per rendere la Calabria ed in generale il Mezzogiorno d’Italia un territorio più competitivo e rispondente ai dettami europei.

M.G.N.: Come sta rispondendo il pubblico durante le presentazioni del libro?

RISPOSTA: Ad oggi il progetto editoriale è stato presentato a Corigliano-Rossano, Crotone, Longobucco e Campana. Le menzionate realtà hanno risposto con un nutrito pubblico presente alle manifestazioni e con la presenza di diversi Amministratori, Consiglieri regionali e Rappresentanti parlamentari. Il progetto incuriosice e sfida anche i più scettici. Del resto, la sensibilizzazione sulla tematica operata dal Comitato sui canali social ha raggiunto numeri notevoli. Si pensi che, ad oggi, la pagina Facebook del Comitato è seguita da oltre 120mila persone. Pertanto, gli indici di coinvolgimento dei followers sono altissimi. Altresì, le aspettative dell’utenza sono cospicue. I popoli jonici avvertono la necessità di invertire la rotta. Ora tocca alla politica concretizzare, trasformando un’idea in un ragionevole tasso d’interesse per le popolazioni a cui rivolta.

M.G.N.: A che punto è il processo di istituzione della provincia della Magna Graecia e quali prospettive future?

RISPOSTA: In merito alla sua domanda c’è ancora molto da lavorare. Purtroppo buona parte degli Amministratori è ancora legata a doppio filo ai poteri centralisti. Il Comitato sta smuovendo le acque. All’inizio di quest’avventura la strada è stata tutta in salita. Con il tempo e la perseveranza, lo scetticismo iniziale ha lasciato il passo ad una sempre più matura consapevolezza. Il libro nasce anche per questo: è un vero e proprio studio di fattibilità che rilascia una visione propositiva e inquadra un orizzonte di crescita per tutto il bacino del Golfo di Taranto.

M.G.N.: I popoli Sibariti e Crotoniati hanno consapevolizzato la necessità di un’inversione di rotta nelle dinamiche di governance per riportare al centro dell’agenda politica il territorio dell’Arco Jonico?

RISPOSTA: Come dicevo nella domanda precedente, i popoli sono ormai consci di vivere in un territorio che è stato tenuto lontano da tutto. Per certi versi, l’Arco Jonico appare come un ambito, finanche, disconosciuto dallo Stato. Si avverte la necessità di creare processi d’equità territoriale tra i due versanti delle Calabria. Bisogna ristabilire nuove politiche di governance amalgamando territori che abbiano economie affini ed omogenee, sprigionando quelle potenzialità inespresse poiché relegate nella marginalità politica ed istituzionale.

M.G.N.: La Baia della Magna Graecia è il suo primo libro. Conta di scrivere altre opere in futuro?

RISPOSTA: È ancora un po’ presto per dirlo. La Baia della Magna Graecia è stato pubblicato a fine giugno 2023. Le tappe di presentazione lungo l’area jonica calabrese, lucana e pugliese ci porteranno via tanto tempo. Certamente il cammino del Comitato Magna Graecia non si fermerà. È necessario scrivere una nuova pagina di meridionalismo e lavorare alla costituzione della quinta macroregione europea: quella che si affaccia sul bacino del Mediterraneo. La Carta di Napoli, recentemente sottoscritta, inquadra un territorio italiano che nei prossimi 20 anni sarà capovolto. Gli equibri europei si sposteranno a sud e l’area della baia Magnograeca sarà il nuovo baricentro del Mediterraneo. Quest’opportunità pone il golfo di Taranto in una condizione ottimale per recitare un ruolo guida nei nuovi assetti geo-politici europei.

 

*Si ringrazia a Dr. Mazza per quella intervista

 

**Seguono delle fotos della presentazione del libro in Comune di Campana (CS):

 

 

 

 

 

 

 

 

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