PALERMO – La gestione delle Zone economiche speciali e degli incentivi alle imprese che decidono di investire al Sud si sposta a Roma. Il ‘decreto Sud’ varato dal Consiglio dei ministri fa calare il sipario sulle otto Zone economiche speciali che avevano preso vita con il governo Draghi, creando un’unica Zes per il Mezzogiorno. In Sicilia, quindi, si conclude l’esperienza delle due Zone economiche speciali, occidentale e orientale, che erano state guidate finora dai commissari Carlo Amenta e Alessandro Di Graziano. Anche gli incarichi conferiti nelle strutture di supporto ai commissari cesseranno, “se non confermati” dalla nuova realtà centralizzata.
Addio alle Zes regionali
Vanno in soffitta anche le Zes di quasi tutto il Sud. Al momento non è ancora chiaro se la bozza circolata poche ore prima del Consiglio dei ministri sia stata confermata nella riunione di oggi, anche perché le resistenze nell’Esecutivo non sarebbero state poche. Quel testo, ad ogni modo, prevede che gli attuali commissari delle Zes dovranno mettere nero su bianco una relazione sullo stato di attuazione degli interventi di competenza e sugli impegni finanziari assunti. Il passaggio di consegne dovrebbe avvenire, con ogni probabilità, quando la nuova struttura individuata dal governo sarà operativa.
Concentrazione di poteri a Roma
L’asse decisionale – per volere del ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto – si sposterebbe quindi direttamente a Palazzo Chigi. Qui, se confermate le anticipazioni, verrebbe costituita una ‘Cabina di regia Zes’ con compiti di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio presieduta dal ministro per gli Affari europei. La nuova organizzazione prevede inoltre una “Struttura di missione per la Zes”, che sarà “alle dirette dipendenze” di Fitto, e che avrà anche un coordinatore, due Direzioni generali e quattro uffici di livello dirigenziale ma “non generale”. La Struttura di missione avrà una durata triennale, prorogabile “non oltre il 31 dicembre 2034.
Dotazione di 4,5 milioni di euro
Sul fronte delle agevolazioni alle imprese resta immutata la formula del Credito d’imposta per le aziende che intendano investire nella Zona economica speciale unica. Non saranno “agevolabili” i progetti di investimento con importo inferiore a duecentomila euro”. Il plafond complessivo sarà di 4,5 milioni di euro: un milione e mezzo per ogni anno, dal 2024 al 2026.
Varchi (FdI): “Zes unica scelta coraggiosa”
“L’istituzione della Zes unica per le Regioni del Sud è una scelta coraggiosa di questo governo che si tradurrà in un trattamento agevolato per le imprese che vorrano investire o creare sviluppo”, dice la parlamentare Carolina Varchi, responsabile per le Politiche del Mezzogiorno di Fratelli d’Italia. “Gli insediamenti produttivi e gli interventi nella Zes saranno possibili anche attraverso strumenti che ne garantiranno una massima trasparenza: dal portale web allo Sportello unico al quale potranno accedere i soggetti interessati – aggiunge -. Le imprese, poi, potranno contare anche su altre agevolazioni come crediti di imposta, mentre le amministrazioni regionali e locali potranno assumere nuovo personale per la gestione delle pratiche”.
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