CALABRIA ΣΥΝΕΝΤΕΥΞΕΙΣ

Intervista al sindaco di Petilia Policastro, Simone Saporito

Il sindaco del Comune di Petilia Policastro, Simone Saporito parla su mgrecianews.com del suo mandato ed i progetti per la città

 

M.G.N.: Dopo la guida della Provincia si è presentato ai suoi concittadini per guidare il Comune. Cosa l’ha spinta a candidarsi?

S.S.: La guida della Provincia di Crotone è stata sicuramente un’esperienza esaltante, soprattutto per le condizioni di oggettive difficoltà in cui è maturata: la riforma Delrio, oltre a snaturare il ruolo delle province, ha avuto l’ulteriore conseguenza di ridurre le risorse a favore degli enti intermedi. A ciò, si aggiunga l’immobilismo che ha caratterizzato la nostra Provincia per alcuni periodi. Il tutto in un contesto di gravi problemi, prima fra tutti la difficoltà a garantire il pagamento degli stipendi agli stessi dipendenti.

Assumere la guida di un ente, in tali condizioni, a soli 27 anni, risultando il presidente di Provincia più giovane d’Italia, è sicuramente esaltante, ma fa tremare i polsi.

Alla fine, penso di esserci riuscito, anche grazie alla fattiva e leale collaborazione dei colleghi consiglieri, ma soprattutto del personale della Provincia, al quale voglio, ancora una volta e pubblicamente, manifestare la mia più sincera gratitudine.

A tale proposito, voglio elencare brevemente i risultati che si sono raggiunti durante la mia presidenza, con particolare riguardo al territorio petilino.

Penso al completamento dei lavori ed all’inaugurazione del Polo Scolastico a Foresta di Petilia Policastro, ai lavori di messa in sicurezza ed efficientamento dei locali della Scuola del Legno in Via dell’Assunta, penso ai lavori di scarifica, asfalto e raccolta delle acque sulle strade provinciali SP 58 (Pantano), SP 58 (San Liborio-Foresta), SP 60 (Foresta-Oasi), SP 38 (Oasi- Loc.tà Serrarossa), SP 36 (San Demetrio); nonché agli interventi di sfalcio erba, pulitura e messa in sicurezza delle SS.PP 37 e 65 (Santa Spina e Principe).

Penso agli interventi programmati e finanziati dal MIT per la SP 58 (S. Liborio-Cerasara) per un importo di Euro 250.480,00 (annualità 2021) i cui lavori sono stati quasi ultimati, penso al medesimo intervento sulle SS.PP 36 (Petilia- S. Demetrio-Pagliarelle) e 37 (Santa Spina) per un importo di Euro 300.080,00 (annualità 2022), i cui lavori che stanno per essere realizzati.

Penso ai progetti finanziati dal MIUR per la realizzazione dei laboratori “Falegnameria” per la Scuola del Legno e la costruzione della Palestra al Polo Scolastico di Foresta per un importo complessivo pari ad Euro 1.500.000,00.

Penso infine alle schede di fattibilità per l’ammodernamento delle nostre arterie provinciali e per la realizzazione di una bretella che colleghi Petilia dalla località Cerasara (SP 58) alla Località Calusia e quindi sulla SS 107.

In tutto ciò, ha avuto un ruolo fondamentale la tensione verso il sociale e, in particolare, verso la politica che, fin da piccolo, mi accompagnano.

Ecco, questa tensione e i risultati raggiunti alla guida della Provincia sono stati tra i principali motivi a indurmi a candidarmi.

A ciò, si aggiunga la situazione di degrado economico e soprattutto morale che caratterizza la nostra comunità e della quale abbiamo avuto degli illuminanti e drammatici esempi negli ultimi anni. Essa mi ha rafforzato nell’idea che chi ama la propria terra e non è insensibile alle sue vicende pubbliche non può restare a guardare; anzi, ha il dovere di mettersi in gioco, senza pensare egoisticamente al risultato che conseguirà la propria lista, ma ai risultati che potrà ottenere la propria comunità nella sua interezza.

Il sindaco di Petilia Policastro, sig Saporito

M.G.N.: Che orientamento ha la sua maggioranza, politicamente?

S.S.: In quest’ultimo periodo, ho potuto verificare come sia più difficile approntare una lista che definire un programma.

E questo non perché manchi nella gente e soprattutto nei giovani la voglia di partecipazione.

Tutt’altro.

Anzi, a un certo punto, abbiamo dovuto fare delle scelte, tante erano le persone interessate a mettersi in gioco con noi.

Le vere ragioni di queste difficoltà sono imputabili principalmente alla crisi dei partiti.

A questi fondamentali strumenti di partecipazione e crescita democratica non siamo stati in grado di sostituirne altri. Per cui, quotidianamente viviamo le difficoltà di reperimento e formazione adeguata dei cittadini spinti all’impegno sociale e politico.

L’uomo, comunque, rimane sempre un animale sociale, portato naturalmente a unirsi e collaborare con il proprio simile, così e per fortuna, alla crisi dei partiti ha supplito la vivacità dell’associazionismo petilino.

Per cui, più che chiedermi quale sia l’orientamento politico della nostra lista, sarebbe meglio chiedersi quali componenti della società siano rappresentate in essa.

Ebbene, nella maggioranza “Petilia Rinasce – Simone Saporito Sindaco” sono rappresentate, in maniera equilibrata, tulle le componenti sociali della nostra Comunità. Solo per fare qualche esempio, in essa sono presenti candidati impegnanti nell’assistenza ai disabili e ai più deboli; candidati che si sono spesi per la riscoperta e la valorizzazione delle nostre tradizioni culturali; candidati che, mediante associazioni come la Pro Loco Perseo o il gruppo NATESS perseguono la promozione sociale e culturale; oltre ad alcuni amici e amiche che hanno vissuto insieme a me l’esperienza di “Più Petilia”.

Ecco, in questa lunga necessaria premessa, a mio avviso è racchiusa la risposta alla domanda posta.

Tuttavia, entrando più nello specifico di essa e seppure viviamo in un’epoca post-ideologica, posso affermare che nella lista è validamente e degnamente rappresentata la componente di centro-sinistra, soprattutto mediante la presenza di candidature espressione del PD. Non mancano, poi, candidati che provengono da esperienze politiche di centrodestra o sono a loro sensibili, nonché simpatizzanti del M5S.

Questa variegata ed equilibrata composizione della lista svela due aspetti molto importanti: siamo riusciti a realizzare una lista capace di rappresentare e dare risposte a tutte le componenti della nostra Comunità, ma soprattutto il nostro progetto riesce a conquistare interesse e consensi in molti cittadini, pure caratterizzati da orientamenti politici diversi. E lo stesso logo della lista vuole trasmettere un tale messaggio di unione, partecipazione e uguaglianza.

 

Piazza Filottete, Petilia Policastro (Foto Franco Mascaro) Fonte della foto: https://shorturl.at/hCPT8

M.G.N.: Cosa prevede il suo programma per il presente ed il futuro della città?

S.S.: Qualunque programma si voglia proporre alla cittadinanza e poi adottare, non potrà prescindere dalla maledetta pandemia prima e dalla guerra dopo, che stanno profondamente segnando le nostre vite, al punto che appare sempre più vero quello che ci andiamo dicendo fin dall’inizio e, cioè, che nulla sarà come prima.

All’inizio ci dicevamo anche che ne saremmo usciti meglio.

Ecco, il nostro programma vuole contribuire a realizzare quest’aspirazione.

E, per farlo, nel rispetto di un micidiale avversario come questo virus pandemico e bellico che sta dilagando nel Mondo e delle persone da esso colpite, il nostro programma non sarà il solito “libro dei sogni”.

Il primo requisito per riscuotere la fiducia è quello di essere credibili e per esserlo, dobbiamo essere realisti e onesti, smettendo, per come purtroppo è successo nella nostra storia, di raccontare sui social network, “il paese che non c’è”.

Innanzitutto, le nostre stelle comete sono e saranno la legalità, la moralità e la trasparenza, valori di cui sarà intrisa ogni nostra azione.

Azione, che, con l’aiuto dei fondi regionali, statali, europei e soprattutto quelli del PNNR, si dispiegheranno essenzialmente lungo le seguenti direttive: turismo religioso e naturalistico, che interesserà le nostre principali località (Santa Spina, Principe, Marrate – Muscoferro, San Demetrio); servizi sociali, affinché nessuno rimanga indietro, soprattutto in questo periodo di pandemia; sviluppo ecosostenibile della nostra agricoltura e del nostro artigianato, prima fra tutto, l’importante distretto del legno insediato sul nostro territorio; utilizzo del Parco nazionale della Sila come risorsa e non come vincolo; recupero e valorizzazione del nostro importante centro storico, anche favorendo il ricorso agli strumenti incentivanti che la legge mette a disposizione. Infine, la riorganizzazione dei servizi essenziali, prima fra tutti quello idrico, le cui inefficienze sono ormai insopportabili nonché quello della raccolta dei rifiuti. Naturalmente, il tutto dovrà avvenire mettendo radicalmente mano alla macchina amministrativa, al fine di migliorarne l’efficienza e l’efficacia.

 

M.G.N.: Cosa possono vedere i visitatori a Policastro? Quali sono i punti di interesse turistico e culturale?

S.S.: Petilia Policastro è l’antica Πολυκάστρον, di origine bizantina. Il termine Policastro significa appunto Città Castello, città fortificata. E’ un antico borgo della Provincia di Crotone, in Calabria, circondato originariamente da mura difensive. Le sue origini risalgono all’epoca dei bizantini, che ne fecero un importante centro militare.

Il territorio comunale di Petilia Policastro è quasi del tutto montano, dominato dal monte Gariglione. Il nucleo urbano principale è collocato nell’alto bacino del fiume Tacina, su un contrafforte roccioso del versante orientale del monte “Petto di Mandra” tra i maggiori rilievi del Parco Nazionale della Sila Piccola.

Alcuni ritrovamenti di armi in pietra testimoniano la presenza di insediamenti umani già nel paleolitico. Nel suo territorio, lungo i fiumi Tacina e Soleo, sono state ritrovate testimonianze di insediamenti di origine brettia, risalenti al IV e III secolo a.C.; ancora tracce romane, dalla Repubblica al tardo impero. L’abitato odierno, conserva ancora l’antico centro storico, di chiara impronta bizantina. Vi sono segni dei secoli successivi, come i palazzi seicenteschi e settecenteschi; infatti, i sovrani spagnoli, nel Seicento inviarono la famiglia baronale dei Portiglia, per avere un completo controllo del territorio circostante; di questi esiste ancora il palazzo omonimo. Ancora, il palazzo Aquila, anch’esso seicentesco. Poi quello settecentesco dei principi Filomarino e della famiglia Ferrari. Anche le chiese sono antiche: Santa Maria Maggiore, del 1400; San Nicola Pontefice e l’Annunziata del 1600. Tra i personaggi importanti vi sono: Luigi Giordano + 1911, Domenico Sisca (1888 – 1969) e Titta Madia (1894 – 1976), parlamentare nel periodo fascista e autore della prima industrializzazione del territorio. Si ipotizza che Papa Antero fosse nato a Petilia Policastro. Durante il fascismo fu costruita la So.Fo.Me., società forestale meridionale, di produzione di traverse ferroviarie in legno.

 

 

Con decreto del Presidente della Repubblica del 2011, a Petilia Policastro fu concesso il titolo di Città.

Il territorio di Petilia Policastro ha delle importanti “Grotte Carsiche”. Sono molto estese e raggiungono la profondità di 100 metri. Sono circondate da laghi e fiumi sotterranei e nel loro interno sono stati ritrovati dei vasi di terracotta risalenti all’età bizantina.

Esistono nel territorio petilino anche delle grotte nel quale interno sono stati ritrovati dei resti monastici, tra i quali una croce bizantina scolpita su una parete e sono chiamate “Grotte Basiliane di San Demetrio”.

Importante è il Convento-Santuario della Santa Spina. Un altro scorcio di territorio pedemontano che intorno all’altopiano occupa un preciso posto a sud-est, ospita, fin dal XIII secolo, un cenobio di tutto rispetto. Qui troviamo prima i Certosini e poi i Francescani. Era nomato in origine S. Maria l’Eremitana, passò ai Francescani (1320) con nome di S. Maria dei Frati, quindi con gli Osservanti (1431) assunse in aggiunta anche la titolazione di S. Maria delle Grazie, per essere definitivamente titolato dal 1523 convento della “Santa Spina”, o, come asserisce l’abate Ughelli, di “Santa Maria della Spina”. Il Convento-Santuario della Santa Spina custodisce una delle spine facenti parte della corona che trafisse il capo di Cristo. Il frammento sarebbe stato donato dalla Regina Giovanna di Valois, moglie di Luigi XII, al suo confessore personale Padre Dionisio Sacco, originario di Policastro e qui arrivata per suo volere il 22 agosto 1523 tramite suo nipote Padre Ludovico Albo. Il culto della Santa Spina viene venerato e praticato dal popolo petilino da cinquecento anni. Il popolo, proprio perché salvato dal terribile terremoto del 8 marzo 1832 ed in onore di questa santa reliquia, ogni secondo venerdì di marzo va in pellegrinaggio al santuario seguendo la processione del Calvario con una manifestazione in costume.

Da visitare ci sono anche i sentieri naturalistici che immettono nei boschi e nella montagna petilina, in modo particolare Principe ed il suo Parco Avventura, ma anche il centro abitato Piazza Filottete, Piazza S. Francesco, Piazza Guglielmo Marconi, il Cinema-Teatro “Aurora Madia”, il belvedere della Rupa, Timpa da serpe.

 

M.G.N.: Le interesserebbe la cooperazione con enti pubblici o privati dall’estero, come la Grecia per quanto riguarda programmi finanziati dal EU di cui il suo Comune può beneficiare?

S.S.: Certamente. Sarebbe una grande opportunità oltre che un immenso piacere ed onore. La storia, il nostro passato ci accomuna e ci unisce. Da quello e su quello bisogna partire per costruire le basi di una proficua cooperazione che unisca le nostre comunità oggi e per il futuro.

 

M.G.N.: Che significa per lei la Magna Graecia ed il Bisanzio?

S.S.: Vuol dire innanzitutto cultura, arte, letteratura, filosofia, scuole di pensiero. Vuol dire democrazia e organizzazione, magnificenza.

 

M.G.N.: Che messaggio vuole lanciare ai suoi cittadini ed ai nostri lettori della Grecia?

S.S.: In mezzo a una crisi mondiale come quella che stiamo vivendo, allo tsunami pandemico prima bellico ed economico poi, l’unico messaggio che mi sento di mandare alle cittadine ed ai cittadini è un messaggio di speranza convinta nei nostri mezzi e nelle nostre capacità, che, tuttavia, deve essere accompagnato da un invito alla pacificazione, all’abbassamento dei toni, all’utilizzo delle risorse morali, culturali e intellettive che abbiamo; non per distruggere, ma per costruire!

Non abbiamo alternative. E dobbiamo farlo insieme, senza lasciare indietro nessuno, per come eloquentemente raccontano le persone rappresentate nel nostro logo, nella convinzione che i sogni e la speranza di una comunità possono essere realizzati non delegandoli a un padre padrone, ma con il concorso e la partecipazione di tutti, poiché, soprattutto in democrazia, ognuno è artefice del proprio destino. E la nostra Comunità ha le naturali e soprattutto umane risorse per vedere realizzate le proprie aspettative.

 

 

Ci seguono delle fotos di Petilia Policastro e del suo territorio (*Fonte delle fotos: https://shorturl.at/puJPS):

 

*Si ringrazia sig Sindaco per questa intervista

 

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