INTERVISTA A ASSOCIAZIONE CULTURALE “ΜΕΡΑΚΙ”
Giulo Rizzuto parla su mgrecianews per l’associazione culturale calabrese chi porta il nome greco «Μεράκι» (Meraki)
M.G.N.: Sig Rizzuto, prima di tutto, perche avete scelto un nome di origine greca come il «Μεράκι» per la vostra associazione?
G.R.:Μεράκι è in italiano una parola intraducibile, letteralmente: “essenza di noi stessi”. Abbiamo pensato Μεράκι come uno stile di vita, un vortice di amore, creatività, passione verso ciò che si fa. Nella scelta di questo nome è stato importante anche il nostro “porto” di partenza, la terra da cui siamo partiti, la Calabria, lei che è stata greca per due volte e ancora si sente tale: nei dialetti, nei gesti e nei riti. Una storia di grecità che, iniziata con la Magna Grecia, è continuata con i bizantini e resiste in alcuni piccoli paesi dell’entroterra calabrese dove ancora oggi si parla il “grecanico”.
M.G.N.: Di che cosa si occupa Μεράκι?
G.R.: L’Associazione Culturale Μεράκι svolge, sin dalla sua costituzione, attività di supporto alla rete museale della regione Calabria, agevolando la conoscenza e il sentire comunitario della popolazione locale attraverso la cultura, l’arte e la storia.
Μεράκι si propone inoltre di ripensare il sud Italia dal sud. Ricordare il passato glorioso della nostra terra, proteggerlo e tutelarlo, per poi valorizzarlo. Un sud che mantenga le proprie peculiarità senza essere travolto dalle regole di una società metropolita e globalizzata. Un ritorno al sud, alla valorizzazione della cultura, della storia e delle realtà artistiche della Calabria e del Mediterraneo.
M.G.N.: Avete cooperazione con altre enti nella regione?
G.R.: Nel 2023 l’associazione Culturale Μεράκι ha firmato un patto di collaborazione con il Comune di Cosenza per la valorizzazione del Museo dei Brettii e degli Enotri.
Obiettivo del patto è valorizzare lo spazio museale come strumento di aggregazione sociale e culturale.
La collaborazione tra l’associazione e il Museo ha avuto il suo apice nel mese di marzo con l’inaugurazione della mostra “Mediterraneo”, organizzata in occasione della rassegna “Primavera Mediterranea”. La mostra, resa possibile dalla sorprendente partecipazione alla manifestazione di interesse lanciata dal Comune di Cosenza e dal Museo dei Brettii e degli Enotri, ha permesso ai visitatori di conoscere diverse concezione del Mediterraneo.
Contestualmente, la rassegna “Primavera Mediterranea” si è svolta dal 21 marzo al 20 maggio 2023, articolata in 12 eventi culturali, di cui 2 concerti e un laboratorio di arte terapia in occasione della Giornata Internazionale dei Musei che, come scrisse una testata giornalistica locale, ha permesso di “dimostrare, ancora una volta, quanto il Museo civico cosentino sia ben lontano dall’idea di Museo archeologico come luogo statico e polveroso, ancora spesso radicata nell’immaginario collettivo, confermandosi, invece, come luogo di incontro e di fermento culturale, di dialogo e contaminazioni tra linguaggi artistici diversi”.
Tutti gli eventi della Primavera Mediterranea hanno visto la partecipazione, in qualità di relatori, di esponenti di spicco del mondo accademico, rafforzando il rapporto tra il Museo dei Bretti e degli Enotri e l’Università della Calabria, nonché con alcuni dei principali Musei Nazionali, in particolare quelli di Crotone (Kroton), Sibari (Thurii), Gioia Tauro (Metauros) e Rosarno (Medma).
La rassegna si è conclusa con la Notte dei Musei 2023, durante la quale l’Associazione ha avuto modo di interfacciarsi con il vastissimo pubblico della serata riuscendo a diffondere i valori e gli ideali che la animano.
M.G.N.: Quali sono i vostri progetti per il futuro?
G.R.: I nostri progetti consistono nel continuare quanto già fatto. Nei prossimi mesi ritorneremo al Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza con “Tisana letteraria”: una rassegna di quattro incontri durante i quali si potrà dialogare e confrontarsi su quattro temi proposti, scegliendo un libro o un testo e commentandolo durante l’evento.
Inizieremo il 22/12/23 con “Classici per la vita”, per riflettere su quanto i classici possano ancora insegnare sull’arte di vivere. Il 29/12/23 “tradizione e comunità”, passeremo una serata di incontri e convivialità all’insegna delle tradizioni. Il 05/01/24 “noi e gli antichi”, rifletteremo su quanto il mondo antico può ancora influenzare il presente. Infine, il 12/01/24 faremo un “viaggio in Calabria” attraverso le parole di meraviglia dei viaggiatori ottocenteschi. Nel 2024 speriamo di replicare in primavera la rassegna “Primavera Mediterranea”. Inoltre stiamo lavorando al nostro sito web che permetterà al pubblico di interfacciarsi con continuità e semplicità al mondo di Μεράκι.
M.G.N.: Le interessarebbe il contatto e la cooperazione con altri associazioni simili da Grecia?
G.R.: Sì, sarebbe per noi bellissimo poter avviare scambi interculturali. Contatto e cooperazione descrivono appieno i valori associativi di Μεράκι. Mi sento inoltre di affermare per conto dell’associazione Μεράκι e forse anche per tanti Calabresi e cittadini del sud Italia, quanto sia forte la vicinanza culturale e sentimentale con la grecità e la Grecia, siamo parte di uno stesso popolo, diviso territorialmente, ma unito dallo stesso mare.
M.G.N.: Che significa per lei la Magna Graecia?
G.R.: Personalmente e professionalmente la Magna Grecia e la Sicilia (senza cui non esisterebbe la prima), sono da sempre una costante nella mia vita. Per me significano radici, perché è dove sono nato e cresciuto. Per questo, da un punto di vista professionale, è oggi emozionante essere uno studente di archeologia, perché questa materia, intesa come studio di tutte le relazioni umane materiali e immateriali, mi permette ogni giorno di essere in Magna Grecia e nella mia Calabria, nonostante sia a volte distante, il mio pensiero va sempre alla mia terra, ad un sud Italia splendido, ma poco valorizzato nella sua immagine, spesso vilipeso da una visione distorta.
M.G.N.: Lei ha un messaggio a rivolgere ai nostri lettori da Grecia?
G.R.: Ai lettori dalla Grecia vorrei rivolgere un invito, a riscoprire una terra famigliare, la Magna Grecia e la Sicilia, a visitare i siti archeologici e i musei di tutto il sud Italia, perché lì troverete il punto di contatto che, tantissimo tempo fa, ci ha reso un unico popolo.
*Si ringrazia sig Rizzuto per quella intervista