PUGLIESE

Cresce il numero di agriturismi in Puglia: “Aziende attive raddoppiate in dieci anni”

I numeri di Coldiretti Puglia: aumentano le imprese a guida femminile, mentre l’offerta enogastronomica delle strutture diventa sempre più punto di forza nella destagionalizzazione

 

In Puglia continua a crescere il numero degli agriturismi, con una presenza sempre più forte di aziende in rosa. Nella nostra regione, secondo i numeri elaborati da Coldiretti e Terranostra sulla base de Rapporto Istat sulle Aziende Agrituristiche in Italia appena pubblicato, sono 960 le strutture attive, “cresciute del 50% dal 2014 ad oggi”, “con una decisa propensione alla ristorazione ma soprattutto alla degustazione che in Puglia rappresenta il 7% dell’offerta e una rappresentazione in chiave fortemente femminile”.

In particolare, sono 426 gli agriturismi a guida femminile in Puglia, mentre 534 sono a conduzione maschile, con i 960 agriturismi che mettono a disposizione 27.948 posti a sedere per la ristorazione, 15.284 posti letto, oltre a 453 altre attività, “alcune delle quali – ricorda Coldiretti – di notevole rilevanza sotto il profilo sociale, come le fattorie didattiche, ma anche l’equitazione, l’escursionismo  Osservazioni naturalistiche, il Trekking, i corsi di cucina e le master class”.

“Il 32% dei turisti enogastronomici italiani ritengono la Puglia una delle 3 migliori regioni italiane per il turismo enogastronomico, un gradimento legato alla qualità dei cibo, ma anche alle masserie contadine che propongono le ricette tipiche della tradizione regionale, con gli agriturismi che registrano un aumento esponenziale degli ospiti sia per la ristorazione che per l’alloggio.  Il 23% dei turisti italiani dichiarano di avere in programma un viaggio in Puglia per turismo enogastronomico – aggiunge Coldiretti Puglia – ma già oltre il 20% dei turisti italiani afferma di aver visitato la Puglia in maniera mirata per vivere esperienze enogastronomiche”.

L’agriturismo, con la capacità di coniugare storia e tradizioni, enogastronomia e percorsi esperienziali, rappresenta “uno dei punti di forza della destagionalizzazione del turismo – evidenzia ancora Coldiretti –  tanto da essere particolarmente apprezzato da chi sceglie le partenze ‘fuori stagione’ anche per conoscere una Italia cosiddetta “minore” dai parchi alla campagna, dalla collina fino ai piccoli borghi che fanno da traino al turismo enogastronomico, con ben il 92% delle produzioni tipiche che nasce nei comuni con meno di cinquemila abitanti”.

E la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo resta – continua Coldiretti – la qualità più apprezzata degli agriturismi che peraltro hanno qualificato notevolmente la propria tradizionale offerta di alloggio e ristorazione con servizi innovativi per gourmet, sportivi e ambientalisti come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness.

 

Fonte: baritoday

 

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