CALABRIA

Capodanno a Reggio verso il sold-out: il 95% delle strutture ricettive è già non disponibile

La Città dello Stretto si prepara ad accogliere l’evento dell’anno, tra prezzi alle stelle e classifiche… alle stalle

 

Reggio Calabria si accende sotto i riflettori nazionali. Il tradizionale concerto di Capodanno Rai quest’anno ha scelto la Città dello Stretto come palcoscenico, e l’effetto non si è fatto attendere: il 95% delle strutture ricettive è già non disponibile per la notte del 31 dicembre, per chi cerca una sistemazione in coppia tramite i principali portali di prenotazione online.

Il fermento è palpabile. Alberghi, bed & breakfast e case vacanze registrano nella stragrande maggioranza di casi il tutto esaurito, confermando che l’evento è capace di attirare migliaia di visitatori da tutta Italia. Anche il costo dei voli rispecchia il momento di forte domanda: per un andata e ritorno da Milano Linate a Reggio Calabria con partenza il 30 dicembre e ritorno il 2 gennaio, si spendono circa 250 euro a persona. Tariffe simili e pari date per il Malpensa – Reggio di Ryanair in tariffa Regular (287 euro) e Bologna (261 euro), stangata per i collegamenti con Torino (332 euro), leggero risparmio per chi arriva da Venezia (193 euro). Nel frattempo, grazie ai finanziamenti regionali, Ryanair sta promuovendo sui propri canali social proprio l’evento nella città dello Stretto. E nonostante i prezzi non proprio popolari, Reggio è sempre più pronta a trasformarsi per una notte nella capitale della musica italiana.

Ma cosa rende questo Capodanno così speciale? Non si tratta solo di musica e spettacolo. L’evento promette una visibilità straordinaria per Reggio Calabria, che – almeno per una sera – diventerà il centro delle attenzioni nazionali. Le immagini trasmesse dalla Rai racconteranno una città splendida, tra il fascino del lungomare Falcomatà e l’incredibile scenario naturale dello Stretto.

Un successo per l’immagine della città, ma a quale prezzo? Dietro il glamour di una notte, si nasconde una realtà più complicata. La classifica sulla qualità della vita pubblicata ieri dal Sole 24 Ore, ha consegnato a Reggio la maglia nera come ultima città italiana.

Il paradosso è evidente: se da un lato il Capodanno racconta una città viva e attraente, dall’altro emerge un contesto di criticità strutturali che non può essere ignorato.

Gli articoli pubblicati negli ultimi giorni mettono in luce come la città, pur brillando in eventi straordinari, fatichi a garantire un benessere quotidiano ai propri cittadini. La distanza tra percezione e realtà è abissale. È il caso, ad esempio, dei servizi al cittadino, della mobilità e delle opportunità lavorative: settori in cui Reggio mostra tutte le sue fragilità.

Eppure, qualcosa si muove. L’entusiasmo attorno al Capodanno Rai rappresenta un’opportunità economica per il territorio. Ristoranti, bar e attività commerciali potranno beneficiare dell’afflusso di turisti, mentre host ed albergatori vedono già i frutti di questa “inattesa invasione”. Ma la vera sfida sarà trasformare l’interesse per l’evento in un cambiamento duraturo.

La città, intanto, si prepara. Piazza Indipendenza sarà il cuore pulsante della festa, pronta ad accogliere artisti di fama nazionale e una folla che si prevede gremita ed in arrivo da ogni dove. Le luci, i colori e la musica faranno il resto, consegnando a Reggio una notte da protagonista. Ma se è vero che la città sa dare il meglio di sé nei momenti straordinari, il vero banco di prova sarà il giorno dopo, quando le telecamere si spegneranno e tutto tornerà alla normalità.

Il paradosso di una notte scintillante nella città relegata ai termini delle classifiche è evidente. Come possono convivere un evento che richiama migliaia di persone e classifiche che relegano Reggio agli ultimi posti per qualità della vita? La risposta è nelle mani di chi ha il compito di trasformare un successo mediatico in un’occasione per ripensare la città.

Perché, come dimostrano i dati, la voglia di Reggio di brillare non manca: e se “fatta l’Italia adesso bisogna fare gli italiani” sullo Stretto è sicuramente giunta l’ora della consapevolezza che è possibile andare oltre il “non c’è nenti”, e a non spegnere quei riflettori che il 31 dicembre faranno brillare Reggio come la stella più bella.

 

 

Fonte: ilreggino.it

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