CROTONIATIDE

Immaginare l’Antica Kroton che verrà: workshop con gli architetti per un futuro tra le mani

Immaginare ciò che abbiamo sotto i piedi. Quel patrimonio nascosto che le prospezioni, gli studi, e alcuni ritrovamenti hanno solo accennato. L’Ordine degli Architetti di Crotone vuole ora ridare forma e visione a quella città antica, ricostruendola con l’immaginazione e gli strumenti dell’architettura contemporanea, sovrapponendo la Crotone che conosciamo con quella che fu l’Antica Kroton.

“Antica Kroton l’immaginiamo come una città da riscoprire”, ha detto Francesco Livadoti, presidente dell’Ordine degli Architetti di Crotone. “La nostra generazione l’ha soltanto potuta immaginare in questo modo, perché non sono partiti gli scavi, quelle attività che potrebbero portare alla luce intere porzioni di città che sappiamo esistano. Da indagini realizzate qualche anno fa, sappiamo non di città complete, ma di una pianta, una rappresentazione di quello che era. La immaginiamo come una città che possa essere il vero attrattore turistico e culturale per la nostra gente. Da qui possiamo ripartire, per proporre a chi arriverà non solo le nostre bellezze paesaggistiche, ma anche un’immersione profonda nella storia, nella cultura e nell’archeologia.”

 

Nove appuntamenti, nove viaggi, alla scoperta delle bellezze architettoniche e paesaggistiche della provincia di Crotone, con uno sguardo che intreccia storia, identità e visione urbana.

Il primo incontro è previsto per venerdì 11 aprile all’Urban Center di via Cristoforo Colombo con un workshop dal titolo “La città dei tre millenni. I viaggi da Antica Kroton ad oggi”. Un laboratorio di idee che esplorerà il legame tra passato e futuro urbano.

Il Festival proseguirà con talk, incontri e lectio magistralis che toccheranno luoghi iconici come Cirò Marina, Santa Severina, Isola di Capo Rizzuto, Capo Colonna, il Club Velico Crotone e i Giardini di Pitagora, in un continuo intreccio di visioni e discipline.

 

 

“La comunità deve riconoscersi nella città di mare. Urbanisticamente ci troviamo ad un bivio, dobbiamo recuperare le sue parti interfacciandoci con il mare,”** ha concluso Domenico Passarelli, docente di progettazione urbana“Non è cosa semplice. Nel tempo, i quartieri e le aree si sono degradati e chiusi nel loro stato di abbandono. Oggi, guardare al futuro significa tutelare l’ambiente e concedere ai crotonesi il diritto di vivere in una città con una migliore qualità della vita.”

Un percorso che cerca di ridare centralità a un patrimonio millenario, mettendo in connessione l’archeologia con l’architettura, la storia con il progetto, e l’Antica Kroton con quella che può essere una città nuova e vivibile.

 

 

 

Fonte: crotoneok.it

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