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Rievocazione storica di Lochos (opliti greci) a Nimes (Francia) dall’associazione Leoni di Nemea

Si legge dal post di

@leonidinemea

:

 
Tucidide Storie
Libro 5
Capitolo 71
“Gli hopliti combatterono in una formazione serrata, con gli scudi che si sovrapponevano a quelli degli altri. La coesione degli scudi era il punto cruciale della battaglia, poiché senza di essa la falange perdeva la sua forza. Quando le file si scontrarono, la solidità della coesione determinò la resistenza della formazione, mantenendo la linea compatta e difficile da penetrare. Tuttavia, quando una parte della formazione vacillava, gli scudi non erano più in grado di proteggere efficacemente e la falange
rischiava di cedere.”
Dopo questo Nimes 2025 ho deciso di partire dalla fine.
Le foto che vedete sono del Lochos che abbiamo ricostruito a Nimes, questo insieme di guerrieri rappresenta un unità tattica della falange, l’unità che vedete in campo era disposta su un fronte di 10 colonne da 8 uomini ciascuna, un Lochos di queste dimensioni era comune in città come Atene o Tebe.
Per me è stato un onore ed un sogno che si avvera poter condurre e ricostruire grazie alla presenza ed all’aiuto di così tante associazioni
un gruppo di opliti così ampi e di vedere una carica compatta di guerrieri che correvano con gli scudi sovrapposti e le lance spianate.
Ringrazio innanzitutto i miei ragazzi dei Leoni di Nemea “RUVA LEU” che mi seguono in ogni avventura e poi un grande grazie a tutte le associazioni che hanno condiviso con noi questa esperienza:
Simone del Greco
Ed infine ma non per ordine di importanza la fotografa che ha immortalato questo momento con i suoi splendidi scatti, la mia compagna di avventura e di vita Rachele Lori

 

 

 

Per più d’informazione cliccate su

ruvaleu.com

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