CAMPANIA

Intervista con Marco Parisi, scrittore del libro “Hiperionidi – L’Alba degli Dei”

INTERVISTA A MARCO PARISI

 

Il giornalista e scrittore campanese (Avellino) del libro Hiperionidi –L’Alba degli Dei-  parla su mgrecianews.com della sua opera e la Magna Grecia

 

M.G.N.: Sig Parisi spiegaci del suo percorso professionale.

M.P.: Kalimera. Sono diplomato ragioniere programmatore presso l’I.T.C. “Giustino Fortunato” di Avellino, laureato in Economia Aziendale e laureando in Scienze Economiche, gestione e controllo presso l’università telematica “Leonardo Da Vinci” di Torrevecchia teatina in provincia di Chieti. Attualmente lavoro presso le segreterie degli istituti scolastici a Bologna e sono docente free-lance nelle materie aziendali e diritto presso un paio di contenitori didattici on-line (TutorNow e Logicamente APS).

Fonte della foto: gazzettadiavellino.it

 

M.G.N.: Raccontaci del suo libro Hiperionidi –L’Alba degli Dei-. Di che si tratta?

M.P.: Hiperionidi è un progetto ampio che racchiude le avventure e le narrazioni dei miti delle divinità greche che hanno ricoperto negli anni addietro un ruolo marginale e secondario nella cultura classica. Hiperionidi è un acronimo che indica “figli di (seguaci di) … qualcuno”. Il “qualcuno” in questione è Hiperione, una dei titani che governavano il mondo prima dell’ascesa degli dei dell’Olimpo. I suoi figli Eos (nel romanzo Aurora), Helios e Selene dovranno intraprendere un lungo e difficile viaggio nel mar Mediterraneo per liberarlo dalla prigionia di Astreo, presso il “Meridiano Zero”.

Ho voluto dare più significati in questo libro sul percorso della “nostra vita”, costellata di inganni, raggiri, peregrinaggi e congiure. Il libro è un mix di avventura, emozioni e humor. Ho voluto rendere queste divinità meno “divine” e più “umane”.

Da questo libro è stato tratta una commedia teatrale “I momenti de gli Hiperionidi” rappresentata per la prima volta nella Notte del liceo classico presso il Convitto Nazionale liceo classico “Pietro Colletta” di Avellino nel gennaio 2020 grazie alla gentile concessione offertami dalla preside Maria Teresa Brigliadoro, coadiuvata dal prof. Rino Caruso. Lo spettacolo è stato poi riproposto nella giornata degli “amici e autori di Marzia Carocci” nel maggio del 2022 presso il circolo “Vie Nuove” di Firenze.

 

 

M.G.N.: Le interessarebbe pubblicare il suo libro anche in greco (in Grecia)?

M.P.: Sarebbe un grande onore sapere che il libro è stato tradotto in greco e venduto in Grecia, una nazione alla quale il mondo intero deve tutto il nostro sapere moderno. Molte volte non lo ricordiamo o ignoriamo questa cosa (chissà quanto volontariamente) e mi dispiace molto di queste dimenticanze. Spero che questo desiderio possa divenire realtà.

 

M.G.N.: Quali sono i suoi pensieri sopra il scoperto dell’identità del Sud?

M.P.: Che dovremo cominciare a porci degli interrogativi seri sul futuro della nostra terra. Bisogna cominciare a pensare in “grande” ed iniziare a prendere delle decisioni, anche drastiche. Vedo molta gente del mio territorio depressa, frustrata, scoraggiata ed il più delle volte cinica. Abbiamo accettato intrinsecamente il nostro “fato” solo perché qualcuno ha deciso che quello doveva essere il nostro destino. Se vogliamo rialzare la testa, occorre una reazione collettiva profonda. Oggi ci sono troppe individualità e troppe persone che abbassano la testa contro il vuoto assoluto. Siamo un grande popolo con una forza di volontà invidiabile ed un cervello tra i più produttivi del mondo, nonostante tantissime persone di altre realtà d’Italia ci indicano, attraverso i media e la stampa, del contrario. Dobbiamo trovare la forza ed il coraggio di reagire!

Nel libro Hiperionidi affronto anche questa tematica. I protagonisti si ritroveranno in un certo momento della narrazione, tristi e scoraggiati da voler abbandonare la loro missione, però la forza del coraggio e della saggezza prevale sempre sulle tenebre del dubbio e della paura.

 

Fonte della foto: binews.it

 

M.G.N.: Che significa per lei la Magna Graecia?

M.P.: La “Magna Grecia” non è un’espressione fine a sé stessa o identitaria. Non serve dire che quella persona è magno-greca solo perché nata nel sud dell’Italia. La Magna Grecia deve essere un concetto più ampio: non è solo uno Stato, ma è anche sinonimo di magnificenza, di bellezza, di luminosità; dove la gente ritrova il gusto della convivenza, della cordialità, di un momento di spensieratezza, di libertà, di gioia nel vivere, foraggiata dall’arte, dalla natura, dai paesaggi, dal mare, dalla conoscenza, dalle arti. Questo deve essere il significato di “Magna Grecia”.

 

M.G.N.: Avete un messaggio a rivolgere ai nostri lettori da Grecia?

M.P.: Grazie! Grazie a voi tutti per il lavoro che fate, nonostante le difficoltà che avete dovuto affrontare. Un giorno verrò in Grecia, spero non come semplice turista.

 

*Si ringrazia Sig. Parisi per quella intervista

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