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Crowdfunding για την αναβάθμιση ενός δημόσιου πάρκου στην Ανατολική Νάπολη

«Η μετατροπή μιας υποβαθμισμένης περιοχής σε κατοικήσιμη είναι δυνατή». Έτσι εξηγεί ο Roberto Braibanti της Gea-Ets την πρωτοβουλία που αποσκοπεί στη μετατροπή μιας εγκαταλελειμμένης περιοχής στην οδό Οδυσσέα στην Ανατολική Νάπολη σε πάρκο

Η αποκατάσταση, ο καθαρισμός και η τακτοποίηση ενός δημόσιου πάρκου σε μια περιοχή που αυτή τη στιγμή είναι υποβαθμισμένη και βρίσκεται στα σύνορα μεταξύ Ponticelli και Barra, στην οδό Οδυσσέα, περίπου μισού εκταρίου». Roberto Braibanti, πρόεδρος της περιβαλλοντικής ένωσης Gea Ets, έτσι εξηγεί το crowdfunding που ξεκίνησε στην πλατφόρμα gofundme για την εκ νέου ανάπτυξη μιας περιοχής της ανατολικής Νάπολης.

Un “bosco” nel quartiere: la raccolta fondi per esaudire un sogno

“Trasformare in vivibilità un’area degradata è possibile”. Così Roberto Braibanti di Gea-Ets spiega l’iniziativa volta a trasformare in parco un’area abbandonata in via Odissea a Napoli Est
 

isanare, pulire e sistemare a parco pubblico una zona ad oggi degradata sita al confine tra Ponticelli e Barra, a via Odissea, grande circa mezzo ettaro”. Roberto Braibanti, presidente dell’associazione ambientalista Gea Ets, spiega così il crowdfunding che ha lanciato sulla piattaforma gofundme per riqualificare un’area di Napoli Est.
Si tratta – spiega – di “un ex giardino pubblico, abbandonato più di 20 anni fa e lasciato al degrado con conseguenti sversamenti di materiali edili e rifiuti che si sono accumulati negli anni”. Insomma oramai una discarica, “eppure – spiega Braibanti – custodisce ancora dentro di lui dei ”tesori” come un cedro del Libano di almeno 100 anni oltre a un albero di magnolia ,due pinus pinea, un auracaria e due eucliptus: tutti con piu di 50 anni”.
L’associazione presieduta da Braibanti già cura per il Comune di Napoli un’area adiacente, di circa mezzo ettaro. In tre anni – spiega l’ambientalista – “l’abbiamo risanata con fitodepurazione, mettendo a dimora piu di 500 tra alberi e arbusti oltre che creando una piccola area didattica umida, dove dimostriamo la fitodepurazione come metodo per depurare l’acqua”. L’obiettivo è ora mettere a frutto il lavoro fatto recuperando una seconda parte della zona, e trasformando l’intera superficie (un ettaro) in un parco pubblico.